(dal greco prolambanein, “prendere prima”): anticipazione di un termine che sintatticamente andrebbe posto dopo, per sottolineare
Ultima
Preterizione
(dal latino praeterire, “passare oltre”): figura retorica che consiste nel fingere di voler tacere ciò che in realtà si dice. Ad esempio: Non ti dico il calore, l’affetto, la cordialità con cui siamo stati accolti.
Premunizione
Figura retorica consistente nel controbattere preventivamente alle possibili obiezioni dell’interlocutore
Poliptoto
Figura retorica che consiste nel ripetere, in un giro di frasi relativamente breve, una parola, cambiandone le funzioni morfo-sintattiche [p.e. «e li ’nfiammati infiammar sì Augusto» (Dante)]
Polisindeto
Polisindeto: contrario dell’asindeto e consiste in una sequenza molto marcata di congiunzioni fra due o più parole o enunciati.
Pleonasmo
(dal greco pleonàzein, “sovrabbondare”): espressione sostanzialmente non necessaria, in un dato contesto: espressione, cioè, che non aggiunge niente dal punto di vista qualitativo alla frase in cui è inserita. Il suo uso all’interno del discorso letterario risponde a particolari esigenze espressive, che di solito vengono evidenziate dal contesto. Ridondanza che consiste nell’utilizzo di un termine superfluo. Es. A me mi piace.
Perifrasi
(dal greco periphrasis, “locuzione intorno”): detta anche comunemente “giro di parole”,consiste nell’ usare, invece del termine proprio, una sequenza di parole per indicare una persona o una cosa. Un simile procedimento può rispondere a diverse esigenze e finalità: può, infatti, essere usato per evitare una inutile ripetizione oppure per sostituire un termine eccessivamente crudo (vedi Eufemismo) o anche soltanto per conferire un particolare colore poetico alla frase, come, ad esempio, nel verso leopardiano “incontro là dove si perde il giorno”, per dire “verso occidente, verso il tramonto”.
Paronomasia
Paronomasia: accostamento di parole che hanno suono simile ma significato diverso usate con l’intento di ottenere particolari effetti fonici. Es. Amore amaro; Traduttore traditore.
Paronimia
( dal greco para “vicino” e onoma “nome”): accostamento di due o più parole di suono simile, ma di diverso significato. Es. Traduttore traditore.
Paradosso
(dal greco para “contro” e doxa “opionione”): figura retoricaconsistente in un’ affermazione che appare contraria al buon senso, ma che in realtà si dimostra valida a un’ attenta analisi. Nell’ ambito della letteratura, si chiama in questo modo un’ opera che presenti situazioni assurde e incredibili, in contrasto con il buon senso e con le convenzioni culturali di una determinata epoca.
Ossimoro
Ossimoro: forma di antitesi di singole parole che vengono accostate con effetti paradossali (es. paradiso infernale, ghiaccio bollente)
• gr. oksymoron, neutro sost. di oksymoros comp. di oksys “acuto” e morós “sciocco” come modello di unione di concetti discordanti.
Omoteleuto
Omoteleuto: utilizzo di termini vicini o successivi che terminano con lo stesso fonema finale.
Metonimia
Metonimia o metonomia: consiste nell’usare il nome della causa per quello dell’effetto Es. bevo un bicchiere.