Colore e suono. Vasilij Vasil’evič Kandinskij
“In generale il colore è un mezzo che consente di esercitare un influsso diretto sull’anima. Il colore è il tasto, l’occhio il martelletto, l’anima il pianoforte dalle molte corde. L’artista è una mano che toccando questo o quel tasto mette in vibrazione l’anima umana. Per noi pittori il più ricco ammaestramento è quello che si trae dalla musica. Con poche eccezioni e deviazioni la musica, già da alcuni secoli, ha usato i propri mezzi non per ritrarre le manifestazioni della natura, ma per esprimere la vita psichica dell’artista attraverso la vita dei suoni musicali. Infinitamente bene va ai musicisti, con la loro arte tanto progredita. Davvero ARTE, che già possiede la felice capacità di rinunciare appieno a scopi meramente pratici”.
Vasilij Vasil’evič Kandinskij
Per Kandinsky la musica era una sorta di ossessione: i colori venivano da lui avvertiti come un “coro” da fissare sulla tela. Era affascinato dalla totale astrazione che si può raggiungere tramite la costruzione musicale. La sua concezione di un universo armonico di suoni e colori congiunti lo portò a stabilire una connessione tra il timbro di alcuni strumenti musicali, colori, sensazioni.
E le linee… e le superfici… e le forme…
marzo 19, 2011 alle 7:30 PM
K. era un sinestetico, come ad esempio Pascoli.
Ho avuto un alunno che vedeva le lettere colorate…
marzo 20, 2011 alle 11:18 am
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giugno 30, 2013 alle 1:33 am